martedì 25 gennaio 2022

A.I.D.O. Si conclude dopo anni la dipartita della sede comunale di Favara.

 Si conclude una disputa nata nel 2019 dentro l'aido comunale di Favara. 

Pubblichiamo il video di Vincenzo Vella, già Presidente della struttura favarese dove giura di dire la verità tutta la verità nient'altro che la verità. 



Oggi dice Vella, ve ne parlo per due motivi: uno, perché ancora oggi qualcuno vedendomi mi chiede, due perché si chiude una parentesi durata tre anni. Vi racconterò come dal niente nasce tanto odio e rancore dentro la gente cattiva e come il male possa infettare un'intera associazione, di fatti il vecchio detto non sbaglia mai continua Vella, il pesce puzza dalla testa. Chi mi conosce o ha seguito la vicenda, sa con quanto amore e impegno nel 2013 diedi vita ad un gruppo associativo nella nostra città. 


Furono anni di intenso impegno, quello che per alcuni si potrebbe chiamare volontariato, per me era diventato sacrosanto dovere verso quelle persone bisognose del mio operato, cosa per cui tutte le sante mattine uscivo di casa con una agenda piena di impegni, detta in breve, volontario h24, con un consumo personale in media di euro 10 , dico di tasca mia. Con me portavo le nobili finalità dell'associazione, mentre pian piano mi rendevo conto di quanto malata fosse dentro in tutti i livelli, ma il mio scopo era quello è soltanto di promuovere la cultura della donazione degli organi. Poi magari ascoltando il seguito vi metterete a ridere. Bene, tutto una meraviglia, finché un giorno il gruppo da me diretto ricevette una donazione di euro 2000. Ero stato responsabile di tutto, il codice fiscale, la firma, ovunque l'unico responsabile ero io, ma ritorniamo ai 2000 euro. Fecero gola, e così mi fu chiesto il bancomat. 


Non voglio dilungarmi nei piccoli dettagli che ci sarebbe tanto da dire, ma cercherò di essere il più ristretto possibile. Non accettai quella richiesta sotto forma di ricatto, partita da tre compari, due del Consiglio Direttivo, e uno socio semplice. Così chiesi al mio vice di prendere il mio posto, io mi sarei tirato indietro dalla carica di Presidente, restando semplice socio. Non fu possibile, volevano la botte piena e la moglie ubriaca. Avevano interessato persino la presidenza nazionale che mi consigliò di richiedere sei bancomat, uno per ogni membro del direttivo. In poche parole volevano me responsabile e nello stesso gestire loro il misero conto. 

Li cominciarono i guai, non volevano accettare le mie dimissioni, per cui fui costretto a renderle pubbliche con una delle più importanti redazione giornalistica presente sul territorio. Non furono viste bene dal mio vice e company , così iniziarono ad inventarsi di tutto e di più, per screditarmi dinnanzi alla comunità. 


La rabbia li abbaglio, non riuscivano più a capire il bene dal male. Fu così che con la complicità della presidenza provinciale misero insieme 21 punti diffamatori nei miei confronti per deferire la mia carica da segretario provinciale. Dovetti tutelarmi, io avevo la coscienza pulita, a seguito dell'assemblea dei soci fui incaricato di sciogliere il gruppo in quanto nessun membro era disposto a mettere in piedi un nuovo direttivo, liquidai come previsto dalla legge ogni avere, e chiesi alla sede nazionale di provvedere a liberare il mio magazzino del rimanente materiale cartaceo e logistico. Per una maggiore sicurezza e tutela consegnai un fascicolo alla guardia di finanza. Quello fu il gesto della mia più assoluta trasparenza, denunciare tutto. Dall'educazione ricevuta non ero capace di parlare male di nessuno, amici colleghi o chi che sia, mentre loro continuavano con la loro opera diffamatoria di squallido squadrismo e palcoscenico informatico. 


Così furono definiti da altri esponenti di rilievo e massime cariche della sicilia. Questo anche motivo oggi di chiamare ogni cosa con il suo vero nome è mettere i puntini sulla i. Non l’ho fatto prima in quanto c'era una indagine in corso dalla procura della repubblica. 

Nel video Vella fa vedere un documento del pubblico ministero di seguito rivisto dal sostituto procuratore dove evidenzia la presenza di natura penale, cosa per cui rimanda il fascicolo alla procura della repubblica. Qui apre una parentesi, e parla di 21 punti diffamatorii prodotti dai compari. Si sono messi alla ricerca di vecchie fatture continua, hanno ricontattato vecchi donatori di usufragi, piccole somme, non si rendevano conto di sputare nel piatto dove avevano mangiato, non solo, alla luce di tutto screditavano il buon nome dell'associazione. 


Si sono attaccati al nulla, tutto falso e come ho documentato tutto alla procura, farò con voi. Questa documentazione la presentano al collegio dei Probiviri provinciale per farmi espellere dalla mia carica di segretario provinciale. Il collegio composto da tre membri nonostante uno si fosse dimesso e nonché il presidente non ne avesse titolo e capacità sfilarono un documento senza valore da inviare al consiglio dei probiviri regionali, il quale ne presero le distanze con le dimissioni di un membro, così che non potendo esprimersi per numero legale mandarono il tutto ai probiviri nazionali. Ritornando al pesce e la sua testa. Nella presidenza nazionale fu decisa la disputa, ancora prima di leggere le mie difese. La legge dei numeri aveva avuto la meglio, come già era successo con la presidenza regionale anch'essi si sono venduti. Ero diventato un socio scomodo, tutti avevano abusato del loro potere che io ho sempre definito l'esercito dei generali. 


Persino il collegio dei probiviri nazionale fu manipolato. Non hanno tenuto conto delle mie difese, detta in breve mi privavano del mio diritto di difesa non solo civico, ma calpestando anche ogni regola statutaria facendone carta straccia. Dicevo inizialmente, oggi si chiude un capitolo, a meno che, questa mia verità si tramuti in un grosso rospo duro da ingoiare. Intanto continua, vi ringrazio tutti per avere abbassato le maschere e messo in vista tutta la vostra cattiveria. Questo vale sia per i compari locali che per quelli che vi hanno permesso tutto quanto, soprattutto alla testa del pesce cui ho dato tanto lustro, diceva sempre mio papà fai bene e dimenticalo, sappi chè ..spesso il bene viene scambiato con il male..ma il bene resta sempre bene, il male prima o poi ti ricambia con la stessa moneta, ti presenta il conto. E da quanto ho appreso, proprio tu che sei stato/a al vertice stai subendo lo stesso trattamento. Conclude Vella. Auguro a voi tutti ogni bene, io il mio lo ritrovato. 







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