martedì 25 gennaio 2022

A.I.D.O. Si conclude dopo anni la dipartita della sede comunale di Favara.

 Si conclude una disputa nata nel 2019 dentro l'aido comunale di Favara. 

Pubblichiamo il video di Vincenzo Vella, già Presidente della struttura favarese dove giura di dire la verità tutta la verità nient'altro che la verità. 



Oggi dice Vella, ve ne parlo per due motivi: uno, perché ancora oggi qualcuno vedendomi mi chiede, due perché si chiude una parentesi durata tre anni. Vi racconterò come dal niente nasce tanto odio e rancore dentro la gente cattiva e come il male possa infettare un'intera associazione, di fatti il vecchio detto non sbaglia mai continua Vella, il pesce puzza dalla testa. Chi mi conosce o ha seguito la vicenda, sa con quanto amore e impegno nel 2013 diedi vita ad un gruppo associativo nella nostra città. 


Furono anni di intenso impegno, quello che per alcuni si potrebbe chiamare volontariato, per me era diventato sacrosanto dovere verso quelle persone bisognose del mio operato, cosa per cui tutte le sante mattine uscivo di casa con una agenda piena di impegni, detta in breve, volontario h24, con un consumo personale in media di euro 10 , dico di tasca mia. Con me portavo le nobili finalità dell'associazione, mentre pian piano mi rendevo conto di quanto malata fosse dentro in tutti i livelli, ma il mio scopo era quello è soltanto di promuovere la cultura della donazione degli organi. Poi magari ascoltando il seguito vi metterete a ridere. Bene, tutto una meraviglia, finché un giorno il gruppo da me diretto ricevette una donazione di euro 2000. Ero stato responsabile di tutto, il codice fiscale, la firma, ovunque l'unico responsabile ero io, ma ritorniamo ai 2000 euro. Fecero gola, e così mi fu chiesto il bancomat. 


Non voglio dilungarmi nei piccoli dettagli che ci sarebbe tanto da dire, ma cercherò di essere il più ristretto possibile. Non accettai quella richiesta sotto forma di ricatto, partita da tre compari, due del Consiglio Direttivo, e uno socio semplice. Così chiesi al mio vice di prendere il mio posto, io mi sarei tirato indietro dalla carica di Presidente, restando semplice socio. Non fu possibile, volevano la botte piena e la moglie ubriaca. Avevano interessato persino la presidenza nazionale che mi consigliò di richiedere sei bancomat, uno per ogni membro del direttivo. In poche parole volevano me responsabile e nello stesso gestire loro il misero conto. 

Li cominciarono i guai, non volevano accettare le mie dimissioni, per cui fui costretto a renderle pubbliche con una delle più importanti redazione giornalistica presente sul territorio. Non furono viste bene dal mio vice e company , così iniziarono ad inventarsi di tutto e di più, per screditarmi dinnanzi alla comunità. 


La rabbia li abbaglio, non riuscivano più a capire il bene dal male. Fu così che con la complicità della presidenza provinciale misero insieme 21 punti diffamatori nei miei confronti per deferire la mia carica da segretario provinciale. Dovetti tutelarmi, io avevo la coscienza pulita, a seguito dell'assemblea dei soci fui incaricato di sciogliere il gruppo in quanto nessun membro era disposto a mettere in piedi un nuovo direttivo, liquidai come previsto dalla legge ogni avere, e chiesi alla sede nazionale di provvedere a liberare il mio magazzino del rimanente materiale cartaceo e logistico. Per una maggiore sicurezza e tutela consegnai un fascicolo alla guardia di finanza. Quello fu il gesto della mia più assoluta trasparenza, denunciare tutto. Dall'educazione ricevuta non ero capace di parlare male di nessuno, amici colleghi o chi che sia, mentre loro continuavano con la loro opera diffamatoria di squallido squadrismo e palcoscenico informatico. 


Così furono definiti da altri esponenti di rilievo e massime cariche della sicilia. Questo anche motivo oggi di chiamare ogni cosa con il suo vero nome è mettere i puntini sulla i. Non l’ho fatto prima in quanto c'era una indagine in corso dalla procura della repubblica. 

Nel video Vella fa vedere un documento del pubblico ministero di seguito rivisto dal sostituto procuratore dove evidenzia la presenza di natura penale, cosa per cui rimanda il fascicolo alla procura della repubblica. Qui apre una parentesi, e parla di 21 punti diffamatorii prodotti dai compari. Si sono messi alla ricerca di vecchie fatture continua, hanno ricontattato vecchi donatori di usufragi, piccole somme, non si rendevano conto di sputare nel piatto dove avevano mangiato, non solo, alla luce di tutto screditavano il buon nome dell'associazione. 


Si sono attaccati al nulla, tutto falso e come ho documentato tutto alla procura, farò con voi. Questa documentazione la presentano al collegio dei Probiviri provinciale per farmi espellere dalla mia carica di segretario provinciale. Il collegio composto da tre membri nonostante uno si fosse dimesso e nonché il presidente non ne avesse titolo e capacità sfilarono un documento senza valore da inviare al consiglio dei probiviri regionali, il quale ne presero le distanze con le dimissioni di un membro, così che non potendo esprimersi per numero legale mandarono il tutto ai probiviri nazionali. Ritornando al pesce e la sua testa. Nella presidenza nazionale fu decisa la disputa, ancora prima di leggere le mie difese. La legge dei numeri aveva avuto la meglio, come già era successo con la presidenza regionale anch'essi si sono venduti. Ero diventato un socio scomodo, tutti avevano abusato del loro potere che io ho sempre definito l'esercito dei generali. 


Persino il collegio dei probiviri nazionale fu manipolato. Non hanno tenuto conto delle mie difese, detta in breve mi privavano del mio diritto di difesa non solo civico, ma calpestando anche ogni regola statutaria facendone carta straccia. Dicevo inizialmente, oggi si chiude un capitolo, a meno che, questa mia verità si tramuti in un grosso rospo duro da ingoiare. Intanto continua, vi ringrazio tutti per avere abbassato le maschere e messo in vista tutta la vostra cattiveria. Questo vale sia per i compari locali che per quelli che vi hanno permesso tutto quanto, soprattutto alla testa del pesce cui ho dato tanto lustro, diceva sempre mio papà fai bene e dimenticalo, sappi chè ..spesso il bene viene scambiato con il male..ma il bene resta sempre bene, il male prima o poi ti ricambia con la stessa moneta, ti presenta il conto. E da quanto ho appreso, proprio tu che sei stato/a al vertice stai subendo lo stesso trattamento. Conclude Vella. Auguro a voi tutti ogni bene, io il mio lo ritrovato. 







venerdì 22 novembre 2019

Il dono di Natale e la gioia del cuore



Quest’anno, con l'avvicinarsi del Santo Natale, vorremmo entrare in ogni casa e in ogni cuore per parlare del Mistero del Natale. Quanti di noi abbiamo abbinato il Natale alla nascita, alla vita, e quanti con l'arrivo del Natale abbiamo sperano nei miracoli; o quanto meno, migliorare il nostro stato, spesso economico, ma anche di salute.

A tale proposito, parleremo della donazione degli organi e del Catechismo della Chiesa Cattolica ove insegna che «La donazione di organi dopo la morte è un atto nobile e meritorio ed è da incoraggiare come manifestazione di generosa solidarietà». Per fare questo invitiamo Salvatore Ruggeri (trapiantato di cuore) a raccontarci la sua storia.

Tutto ebbe inizio il 19 Gennaio 2009, quando a causa di quello che sembrava un semplice mal di pancia senza altri sintomi, nel giro di poche ore, mi ritrovai in coma nella sala di emodinamica dell’Ospedale di Perugia,“S. Maria della Misericordia” il mio cuore infatti aveva smesso di battere, nonostante i medici avessero tentato per ben
tre volte di farlo ripartire, ogni volta dopo pochi battiti si fermava senza mostrare alcun segno di miglioramento. A quel punto ai medici di Perugia non restò altro che collegare il mio corpo all’Ecmo (un apparecchio capace di svolgere le funzioni demandate a cuore e polmoni).
Mia moglie nel frattempo era arrivata a Perugia, ma non ha potuto neanche vedermi potendo soltanto esprimere il consenso al posto mio perché mi venisse applicato l’apparecchio necessario a tenermi in vita, e lì mia moglie apprese che la mia unica speranza di salvezza era legata alla possibilità di subire un trapianto di cuore. Ma un cuore da trapiantare non è affatto semplice da trovare e pertanto con l’Ecmo applicatomi fui trasferito su un aereo C130 dell’Aeronautica Militare dall’Ospedale di Perugia alle Molinette di Torino dove mi applicarono un altro cuore artificiale denominato Incor.
Il mio coma ebbe la durata di 40 giorni, giorni lunghissimi durante i quali i medici, che mi avevano in cura, nonostante mi avessero inserito nella lista d’attesa per il trapianto, disperavano per riuscire a salvare la mia vita ... ed invece, dopo 47 giorni, appunto, avvenne il mio risveglio dal coma e vi lascio immaginare come mi sia sentito in quel momento, che mi è stato detto che il mio cuore non funzionava e avevo bisogno di un cuore per poter vivere, dopo circa tre mesi da quel 19 gennaio, dopo
varie peripezie mi fu consentito di alzarmi dal letto. Mi parve di volare, ma non potevo  perché ero in vita solo per un macchinario che dovevo portarmi addosso sempre, con un cavo che mi fuoriusciva dallo stomaco, stando la notte attaccato alla corrente e ad un computer per rilevare i dati.
Sono stati undici mesi e mezzo in attesa di un cuore, la mia vita si svolgeva quasi sempre in ospedale “pur avendomi fatto uscire e andare in albergo” ogni giorno facendo medicazioni, non so se qualcuno possa riuscire a comprendere come ci si possa sentire in certe situazioni, ma vi dico che si sta’ malissimo, fisicamente e mentalmente.
I pensieri più brutti, più allucinanti fan parte della tua quotidianità, ma grazie alla forza della famiglia e ad alcuni amici sinceri conosciuti in ospedale, dell’Associazione (ACTI diTorino) che mi hanno sostenuto in tutto ... sono riuscito a superare il mare in cui stavo annegando.
Alle 18,30 del 21 Dicembre 2009 arriva la fatidica telefonata. La Dottoressa mi dice che forse un cuore era stato trovato e di andare subito in ospedale. Fu un momento indimenticabile, l’ansia, la gioia, il dolore, la voglia di rivivere, arrivarono in un istante. Mi recai in ospedale dove ero atteso e dopo aver svolto tutti i prelievi del caso (Dracula ne avrebbe preso di meno) alle 22,30 entrai in sala operatoria ma l’intervento vero e proprio iniziò all’una e un quarto circa.
I Dottori mi dicevano “ma lei non ha paura?, lo sa cosa deve fare? Ho solo risposto che ero tranquillo avendo la mia famiglia fuori che mi aspetta è detto le mie preghiere non chiedevo altro, poi la nuova vita da vivere. Mi sono svegliato il giorno 24 mattina con il cuore che mi batteva dentro, non avevo più quel cuore artificiale, ho risentito ribattere un cuore dentro di me, che miracolo che aveva fatto il trapianto nella mia vita. Grazie ad un Angelo che nella sua disgrazia ha potuto far rivivere altre persone come me! Grazie Angelo mio, custodirò sempre l’immenso dono che mi hai fatto!
Salvatore Ruggeri

Nota della Segreteria:

L’amico Ruggeri ha dimenticato di citare la “letterina” a Babbo Natale che scrisse molto prima del 21 Dicembre, poi diventata famosa. Sì noi sappiamo cosa c’era scritto in quella lettera, e sembra che Babbo Natale l'abbia letta.
Sì, mai disperare.


SALVATORE RUGGERI OGGI GRAZIE AL TRAPIANTO





venerdì 13 settembre 2019

Tutta la verità su AIDO Favara, tra intrighi e falsità.

Tutta la verità su Aido Favara


Vi stiamo raccontando tutta la verità della fine di Aido Favara. Per fare questo, è importante tornare indietro di qualche anno.

Era l'anno 2013, Vincenzo Vella Trapiantato di organo, al termine della sua convalescenza si mette in contatto con Paola Pisciotta, all'epoca Presidente Provinciale A.I.D.O., a capo del Gruppo Comunale di Licata, (unico gruppo della provincia) l'aveva vista operare in occasione della fiera di ottobre 2012 a Favara, collaborata da, allora Assessore Provinciale Adriano Varisano, insieme ai volontari della Misericordia di Favara. Fu subito intesa tra i due, da una parte la Pisciotta, con l'obbiettivo la crescita associativa in provincia, dall'altra il Vella, che aveva ricevuto la seconda vita grazie alla donazione e al trapianto di organo, subito al lavoro i due programmano conferenze nelle scuole di Favara con il supporto dei volontari di Licata.
Questo, il racconto di Vincenzo Vella che continua...
Avevo capito che Favara aveva bisogno dei suoi volontari, che costituissero un gruppo, una sede. Da lì, insieme a Giusy mia moglie, mi misi subito alla ricerca di persone che abbracciassero o che volessero comunque, sposare la cultura della donazione degli organi. Il primo nome fu quello di Totò Urso, anche lui trapiantato, fu lui chi mi aveva aiutato nel primo contatto con l'ospedale di Udine. Poi la volta di Giuseppe Vitello e Rosario Avenia, anche loro trapiantati. Tramite il social Facebook presi contatti con Enza Russello,  poi con mio compare Salvatore Vitello. Dovendo avere un numero minimo legale per la costituzione dovetti inserire Francesco Manzella (mio genero) e Cinzia Vella (mia figlia).  In fase di costituzione prendendo la parola indicai Totò Urso come Presidente, fu lui stesso a non accettare la carica, così con voto unanime uscivo dal l'assemblea costituente, Presidente del Gruppo. Furono anni di immenso lavoro, un progetto dietro l'altro, fece di noi uno dei gruppi più invidiati d'Italia. Più che fratelli, questo dicevano di noi; 5 anni passarono senza mai una chiacchiera, il Gruppo lavorava a 360 gradi. Maggio 2018, il Centro "Guttuso" presieduto da Lina Urso Cucciardino dedica la "Mimosa D'Oro" alla cultura della donazione degli organi, assegnandone il Premio alla Presidente Nazionale Flavia Petrin. A fine evento il Centro dona alla sede Aido di Favara la somma di euro 2.000,00 (duemila,00) da lì, cominciarono tutti i guai. Mesi prima, avevo avvicinato all'interno del gruppo Fabio Maria, ragazzo che mi fu presentato da comuni parenti e che fui io stesso ad inserire tra noi. Ragazzo da mille domande, con tanta voglia di intraprendersi, ma nello stesso tempo saputello. Fu proprio lui a chiedersi perché solo io avessi l'uso della cassa e del conto corrente bancario. Cominciò con Giuseppe Vitello per finire a Totò Urso. Fabio Maria fece bene il suo lavoro, in breve mi chiesero la carta bancomat per un'uscita fuori comune. Non era mai successo in 5 anni.
Qui faccio una premessa, il Gruppo mai avuto soldi o pochi decine di euro, quasi tutte le spese venivano affrontate con anticipi di cassa, da me prontati e qualche volta da Urso.
Con la donazione dei 2.000,00 euro, nasceva la sgretolazione del gruppo. Naturalmente non accettai i loro ricatti, in qualità di legale rappresentante ero l'unico responsabile della tenuta conto corrente è del bancomat. Facendo un passo indietro, chiedevo a Urso di prendersi la Presidenza, con essa la responsabilità del conto è la cassa; niente di tutto questo, in punta di piedi non accettava il cambio. A dirla tutta..volevano "la botte piena e la moglie ubriaca". Cominciarono ad affidare a Facebook i loro sfoghi. Fu così che presentai le mie dimissioni al mio vice Totò Urso, rendendoli pubbliche. Vedi link https://www.siciliaonpress.com/2018/07/21/le-dimissioni-di-vincenzo-vella-da-presidente-aido-favara/
Nonostante avevo parlato bene di loro, non accettavano l'evidenza dei fatti . Da qui diedero iniziò a intrighi e falsità, manipolazione di documenti, firme false, fino ad accalappiarsi la complicità in lecita, e di tornaconto del Presidente Provinciale Antonio Lauricella e della Presidente Nazionale Flavia Petrin.

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Totò Urso, non digeriva le mie dimissioni, avrebbe preferito la continuità, ma preso dalla rabbia affidò al social Facebook il suo sfogo, è pur di non apparire come persona abbandonata verso la comunità, si mise a raccontare in giro di tutto e di più. Naturalmente ho potuto screditare ogni sua imputazione con documenti alla mano.

Giuseppe Vitello, da sempre imprevedibile nonché impulsivo, non si curava di salvare il Gruppo dedicato al suo donatore, mette in giro che avrebbe ricevuto ordini superiori per tagliarmi fuori da tutti i contatti comuni e che sarebbero stati adottati dei provvedimenti. Che sia vero, o che sia tutto frutto della sua fantasia, dovrà in ogni caso chiarire da quale livello superiore abbia ricevuto gli ordini. Va detto che all'epoca dei fatti il livello regionale era sciolto.

Antonio Lauricella, conosciuto nel 2016 insieme ad altri componenti canicattesi, li guidavo nel febbraio 2017 alla costituzione del Gruppo Aido nel comune di Canicattì. Lauricella informatore scientifico, uomo ambizioso, ma nello stesso, zero nella vita associativa AIDO. Lo guidai passo passo, fino a proporgli la Presidenza Provinciale con lo scopo di fare da collante alle divergenze tra Favara e Licata, con la promessa che lo avrei supportato e guidato nelle vari fasi. Con l'arrivo delle mie dimissioni rese pubbliche il 21 luglio 2018 subito dopo il suo insediamento a Presidente Provinciale, si sentì tutto il peso addosso al punto di presentare le sue dimissioni. Dimissioni che rimbombarono subito a Roma. Qui la promessa della Presidente Nazionale al Lauricella del suo completo appoggio pur di ritirare le dimissioni.

Falvia Petrin, da subito al corrente di tutto, in occasione della ricostituzione del Consiglio Provinciale insieme al suo Vicario Leonio Callioni, resta a pranzo invitata dai Compari Urso e Vitello con la promessa che il pomeriggio si sarebbe parlato dei problemi di Favara. Pranzo miracolato!..fa si di evitare l'incontro di pomeriggio. Sentivo la Petrin a telefono per capire dove fosse, mi delucida alla guida mentre faceva ritorno a Catania, dicendo che era tutto risolto, che nessuno voleva le mie dimissioni, ma solamente l'accesso al conto corrente bancario e mi consigliava di richiedere una carta bancomat per ogni membro del Consiglio. Intanto la Petrin aveva portato a casa un bel risultato: la costituzione del Consiglio Provinciale, il resto non contava più nulla, Poi di seguito solo per sentito dire, prendeva di buono tutte le falsità che gli raccontavano e mi accusava di mancata coerenza, mentre giostrava Fabio Maria a suo uso e modo, non osservando lo statuto. Di seguito le sue parole



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Il lavoro sporco del Consiglio Provinciale o meglio, ordini di deferire Vincenzo Vella dalla carica di Segretario Provinciale.
Lauricella avendo ritirato le sue dimissioni e spalleggiato dalla Presidente, aveva un compito importante da svolgere, doveva con ogni mezzo togliere di mezzo Vincenzo Vella. Come? Si inventa 21 punti accusatori da presentare al vaglio del Collegio dei Probiviri. Tirano in mezzo Biagio Scaduto, umile ragazzo, animella senza principi, lo ricattano, minacciamo al punto di costringerlo  a fare squadra con loro, lo scagliano contro di me. Fanno di Biagio Scaduto il mio nemico, firmano e falsificano documenti per suo conto, rendendone umanamente lo zimbello della Sezione Provinciale.

Nasce il nuovo Consiglio Regionale a guida Guido Bellingueri, fortemente voluto dalla Presidente Petrin. Essere o non essere, questo è il dilemma. Consiglio fantasma, presente con il minimo necessario, pur di dir, eccoci, ci siamo anche noi. Falsificano bilanci pur di non chiudere i battenti.  Il Presidente Guido Bellingueri passerà alla storia per la sua indifferenza, mai una mail, mai un programma, come dire, incapace di una parola. Fu così che a seguito delle molteplici richieste, si interessa del l'ennesima mia e.mail il Vice Presidente Regionale Vicario Concetto Incontro, cercando di far luce sulla vicenda, chiedendo a Lauricella Antonio di chiarire alcuni punti affinché si possa mettere un punto fine.

Intimazione ai volontari della Provincia di Siracusa
I picciotti di Agrigento, non prevedendo l'interessamento del Vice Presidente Concetto Incontro, fanno sì, di mettere insieme un po' di firme per intimare alla provincia di Siracusa di non intromettersi nelle vicende di Agrigento. Ne segue la dura risposta del Dott. Concetto Incontro.




Gent. ma Valentini Cammalleri,
e soci Aido Provincia di Agrigento firmatari della lettera del 20.07.19

Sono Concetto Incontro, Vice presidente Vicario del Consiglio Regionale AIDO Sicilia, Consigliere della Sezione Provinciale Aido di Siracusa, Presidente del Gruppo Intercomunale di Lentini – Carlentini – Francofonte.
Mi vedo, mio malgrado, costretto a rispondere alla vostra lettera nella qualità di Vice presidente Vicario Regionale in quanto nelle ultime settimane, in questa vesta istituzionale, ho avuto colloqui con il vostro presidente Lauricella, per cercare la soluzione di un problema interno della sezione agrigentina cui voi stessi fate riferimento, colloqui che io ho ritenuto costruttivi, e che mi auguro non siano stati fraintesi o addirittura travisati, e forse ancora maldestramente addebitati al Provinciale di Siracusa di cui io sono espressione all’interno del Consiglio Regionale. Proprio per questa mia appartenenza mi sento chiamato in causa dalla vostra lettera.
Ho sempre preferito affrontare le problematiche che spesso si verificano nei rapporti interpersonali con il colloquio diretto o telefonando, e solo raramente tramite mail, no ovviamente WhatsApp!
È gratificante per un presidente ricevere la stima che avete espresso verso il vostro Lauricella, ma questo è il solo passaggio apprezzabile della vostra lettera, purtroppo per il resto naufragate nella superficialità e nella inconsistenza dei giudizi che movete nei confronti degli Aidini del Gruppo AIDO di Siracusa
Affermo con certezza che nessun consigliere del Provinciale di Siracusa ha “varcato i propri confini provinciali” come sono da voi chiamati. L’unico intervento diretto con l’amico Lauricella è stato il mio, ma nella qualità di vice Presidente vicario regionale.
Ritengo pertanto preciso obbligo dei sottoscrittori della vostra lettera, dalla quale traspare un travaglio incomprensibile per mostrare solidarietà al vostro presidente Lauricella, chiarire meglio le frasi:” I soci, infatti, infastiditi dalla mancanza di solidarietà da parte vostra verso il nostro Presidente nella risoluzione di un problema interno della sezione agrigentina, quando non addirittura dagli attacchi diretti verso lo stesso,” e ancora “ed invitiamo tutti i colleghi aidini di Siracusa, di qualunque ordine e grado, a farsi da parte da quelle che sono le problematiche interne alla nostra Sezione di Agrigento; vi invitiamo a non intromettervi e di pensare esclusivamente alla vostra quotidianità locale, ricordandovi sempre di non varcare i confini provinciali, così come facciamo noi”.
Cari Aidini di Agrigento lamentate la mancanza della solidarietà degli Aidini di Siracusa per il vostro presidente, ma nel contempo pretendete che gli Aidini siracusani non debbano varcare i confini provinciali; ma spiegate, e con il necessario spirito volontaristico, le vostre lagnanze, e permettete a me di rispondere, se di me si tratta come mi auguro, ovviamente solo nelle sedi opportune e nella vesti istituzionali con la quale ho agito. Cercate, se siete capaci, di spegnere questo palcoscenico informatico, cui purtroppo spesso ricorrete esternando ad altri le “vostre beche interne”, e che incomprensibilmente avete voluto attivare, ancora una volta, con questa vostra lettera, movendo accuse fumose, gratuite, e offensive nei confronti degli amici della Sezione provinciale di Siracusa.
Ovviamente non risponderò a nessuna vostra mail successiva a questa mia, sono invece pronto a incontravi nelle sedi opportune che può essere il prossimo consiglio regionale del 03.08.19.
Chiedo scusa a tutte le persone in indirizzo, ma per amore del vero, era necessario mettervi in copia per conoscenza.
Saluti.
Concetto Incontro
Vice Presidente Vicario Regfionale

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Tutta la verità su AIDO Favara Collegio dei Probiviri

Facciamo un passo indietro, ritorniamo a Lauricella e i 21 falsi punti accusatori.
Primo invio al Collegio di Agrigento nelle mani del presunto è autoproclamato Presidente del Collegio Giuseppe Bonfissuto. Subito a lavoro, viene colluso da Lauricella prima ancora di riunire il Collegio composto da altri due membri. Intanto senza neanche vedere le mie difese o sentire le mie ragioni dava il suo indiscusso giudizio senza valutare i documenti e lo comunicava ai membri De Luca  e Vitello. È così, che Vitello annuncia le sue dimissioni dal Collegio ancora prima di verbalizzare il documento accusatorio rendendolo senza valore giuridico.
Non soddisfatto Lauricella del risultato sperato, inviava la documentazione al Consiglio Regionale nelle mani del Collegio di livello superiore, anche qui escludeva non solo i miei documenti ma mi teneva all'oscuro di ogni comunicazione che invece pubblicizzava facendosi bello con i soci di tutta la Sezione Provinciale. Da qui il diverbio con il Vice Vicario Dott. Concetto Incontro.
Come per il Collegio Provinciale, anche il Collegio Regionale vede imbrogli e pur di non esaminare il caso diventa dimissionario.
Lungo silenzio come già avevo detto di Guido Bellingueri, uomo del tutto sbagliato alla guida di AIDO, per cui in data 7 settembre 2019 sempre il Lauricella coperto dalla Presidente Nazionale, scavalca per l'ennesima volta il livello superiore. Indice un Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno, l'invio dei suoi falsi documenti al Collegio Nazionale dei Probiviri.

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Tutta la verità su Aido Favara - dimissioni e liquidazione.

Dopo le mie dimissioni mai raccolte dal mio vice Urso, stanchi del vuoto che si era venuto a creare, altri quattro Consiglieri davano le dimissioni. Fu così che nel ruolo di Presidente dimissionario in pieno delle mie competenze, indicevo un Consiglio straordinario con all'ordine del giorno le dimissioni di 5 membri.
Assenti Urso e Vitello, verificata la presenza del numero legale il Consiglio all'unanimità, accettava le dimissioni di ogni singolo membro e dava la parola all'Assemblea dei soci per decidere sullo scioglimento del Gruppo. Con effetto 14 novembre 2018 l'Assemblea dei soci all'unanimità dichiarava sciolto il Gruppo, e incaricava il gia Presidente Vincenzo Vella a provvedere come da codice civile alla cancellazione e la liquidazione del Gruppo Comunale Aido di Favara.

Se mi avete letto fino a qui, vi devo un'altra verità..grazie a tutta questa cattiveria, tra lo stress, l'ansia e il mal torto ricevuto, il 10 maggio 2019 vengo colpito da ischemia cerebrale, tutto grazie a loro..quelli che credevo fossero amici. Dieci giorni dopo, ancora convalescente, registravo un video messaggio per la promozione della Donazione degli organi, cui ne vado fiero per i risultati che sta ottenendo. Pubblicato sulla pagina Facebook 
https://www.facebook.com/220301631461617/posts/1242383655920071/




Chiudo con la missione AIDO nel cuore, oggi come sette anni fa, le finalità, il progetto AIDO, li porterò sempre con me, continuando a promuovere la cultura della donazione. Ciò che non sposerò mai, le idee degli opportunisti che usano l'immagine e i colori di AIDO per i loro scopi.
Auguro ogni bene a tutti loro, che possano trovare la loro pace e il perdono di nostro Signore. In quando a me..continuo a vivere la mia vita, confidando nel destino.






sabato 25 maggio 2019

Aspetti bioetici della Donazione degli Organi.

Aspetti bioetici della Donazione degli Organi.
Organizzato e curato dalla Arcidiocesi di Agrigento, sabato 1 giugno 2019, presso la sala convegni dell'ospedale San Giovanni di Dio, si terrà un convegno sulla donazione  degli organi.
"Aspetti bioetici sulla donazione", questo il tema del giorno. A presentare i lavori nel ruolo di moderatore, la Dott.ssa Simona Carisi, che subito i saluti introdurrà il responsabile della Consulta Diocesana Pastorale della Salute Antonio Garuffo, seguirà Don Massimo Angelelli
(Direttore Pastorale della Salute C.E.I.).
Interverranno: l'Onorevole Margherita La Rocca Ruvolo (Presidente Commissione Sanità della Sicilia), Dott. Alfonso Palillo (medico anestesista), Dott.ssa Bruna Piazza
(Coordinatrice Regionale del Centro Trapianti), Dott.ssa Angelita Butera (micro biologo),
Vincenzo Vella (volontario A.I.D.O. e trapiantato), a concludere i lavori S.E. il Cardinale Francesco Montenegro.






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mercoledì 15 maggio 2019

Sapevate che oggi e possibile esprimere la propria volontà a donare gli organi nel proprio comune di appartenenza?


Campagna su Donazione e Trapianto di Organi.



Sapevate che oggi e possibile esprimere la propria volontà a donare gli organi nel proprio comune di appartenenza?
Per informazione visitate il sito ministeriale www.salute.gov.it, oppure www.diamoilmegliodinoi.it,  



Potete anche scaricare il tesserino blu del ministero alla pagina http://www.trapianti.salute.gov.it/imgs/C_17_cntPagine_5_listaFile_itemName_0_file.pdf
riempirlo e tenerlo nel portafogli.




Infine, potete associarvi a Aido Associazione Italiana per la Donazione di Organi. 

Scaricate il modulo da compilare e inviatelo a: AIDO Nazionale, Via Cola di Rienzo 243 - 00192 Roma.

VINCENZO VELLA 
Vive grazie al Trapianto

Condividete questo articolo, aiuterete un vostro amico. 


sabato 22 settembre 2018

Work Progress

Si informano i lettori dell'adeguamento statutario al Codice "Terzo Settore"
Le nuove norme ci permetteranno di essere più vicini al cittadino.

giovedì 30 agosto 2018

Vincenzo Vella ci racconta "La scelta in Comune" e cosa non va!

"Una scelta in Comune" - Cosa non va? - C'è lo racconta Vincenzo Vella 


                                                 Vincenzo Vella (responsabile A.I.D.O.)


Ormai presente quasi in tutti i Comune d'Italia, a meno ché l'Amministrazione Comunale non abbia ancora provveduto alla delibera che può essere semplicemente approvata dalla Giunta.
Stiamo parlando di "Una Scelta in Comune" progetto promosso dal Ministero della Salute e curato dal Centro Nazionale Trapianti che da 
a tutti i cittadini maggiorenni la possibilità di dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tessuti al momento del rinnovo o alla richiesta del documento d'identità.  
Ovviamente a vigilare sui dati raccolti, il Centro Nazionale Trapianti con la collaborazioni dei Centri Regionali Trapianti, con le modalità previste, i corsi di  formazioni e quanto occorre per dare un servizio efficiente al cittadino nell'esprimere la propria volontà. Raccoglie tutte le dichiarazioni espresse alle ASL o presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni che hanno aderito al progetto "Una scelta in Comune" e quelle raccolte tramite gli atti olografi dell’ A.I.D.O. Queste le registrano all’interno del SIT (sistema informatico trapianti) e sono consultabili in tempo reale in presenza di un potenziale donatore per verificare l’esistenza della volontà espressa in vita.
Accedendo al sito del Ministero vi mostro il numero delle espressioni di volontà registrate al 30 agosto 2018.

Dati Nazionali:
ASL  177.649 -  COMUNI  2.212.999 -  A.I.D.O.  1.366,512
con un totale di donatori registrati   3.757.211
opposizioni variano dal 6,3 % della Provincia Autonoma di Bolzano 
al  46,1 % della Campania

Dati Regione Sicilia:
COMUNI  132,823 -  A.I.D.O.  52,183 
con un totale di donatori registrati  185,006
opposizioni variano dal  26,3 % di Trapani, al  57,6 % di Caltanissetta 

Dati Provincia Agrigento:
Comuni attivi 13 -  con  8,442  donatori registrati
A.I.D.O.   5,311  donatori registrati 
Totale donatori registrati  13,753
opposizioni variano dal 2,3 % di Campobello di Licata 
al   58,4 % di Licata - troviamo Favara al 10,2 % 



Cosa non va? 
Vediamolo insieme. 
Il legislatore per accontentare tutti e rendere tutto trasparente ha previsto tre opzioni di scelta e sono:  

1- Non mi esprimo sulla donazione degli organi.
2- Acconsento alla donazione degli organi.
3- Non acconsento alla donazione degli organi. 


La corretta domanda che l'operatore deve fare è: 

Vuole esprimersi sulla donazione degli organi?

La risposta del cittadino sarà:  
Non mi esprimo (uguale devo pensarci
Si mi esprimo (qui segue la seconda domanda SI o NO) 

Non c’è dubbio, infatti, che il Legislatore abbia abbandonato il progetto a se stesso, non formando bene il personale all'anagrafe o formandolo   male, o magari in poco tempo. Assurdo accettare tali oscillazioni di percentuali, non si può accettare a pochi chilometri con un'unica cultura socio/territoriale una tale differenza di percentuale, ciò significa che urge più formazione, non'é accettabile imputare la solidarietà del cittadino.